mercoledì 5 marzo 2014

TGCOM24: EMILIA ROMAGNA BRISIGHELLA E LA VIA DEGLI ASINI

Un borgo medievale incantato, tutto da scoprire

08:00 - Nel Medioevo, si sa, i mezzi di trasporto erano pochi e costosi, ma soprattutto non erano meccanici: se si trattava di inerpicarsi su strade strette e difficilmente praticabili il locomotore ideale erano proprio loro, gli asinelli!. Per questo nel borgo di Brisighella, in provincia di Ravenna, si trova un antico percorso sopraelevato, chiamato Via degli Asini, perché di qui passavano le carovane di animali con il loro carico di merci.

Ci accompagna in questo viaggio il sito di turismo www.myownitaly.com, che propone una scoperta del nostro territorio anche lontano dalle mete più note e conosciute. Brisighella si presenta come un dedalo di viuzze acciottolate con tratti di cinta muraria e scale scolpite nel gesso; racchiude nel suo centro storico l’antica Via del Borgo meglio nota come Via degli Asini.

Appena entrati dalla Porta delle Dame, si può accedere alla stupefacente preistorica casa detta “Boschi-Raggi”, scavata nella roccia e paragonabile ai "Sassi" di Matera.
La Via degli Asini va comunque percorsa tutta, perché rappresenta davvero un unicum: in circa mille anni ha svolto di volta in volta funzioni di caseggiato, strada pedonale, cortina muraria di protezione e luogo di ritrovo in tempo di pace.
La Via degli Asini anticamente era poggiata su una larga base di roccia e rivestiva una importante funzione difensiva, attestata dalla presenza di una compatta fila di case a protezione del lato sud del




borgo. Solo successivamente lo zoccolo fu scavato per ricavarne stalle, fondaci e negozi, trasformando così il portico in una sopraelevata. I mezzi archi di differente ampiezza, oltre a rendere impenetrabile la difesa, servivano a dare luce ad un luogo di ritrovo riparato dalle intemperie quando le condizioni belliche lo permettevano. Con l'avvento delle armi da fuoco, il borgo e la via cambiarono funzione nel corso degli anni.
Il camminamento infatti divenne l'anima del quartiere: il nome di Via degli Asini deriva dall'uso di far passare per la via le carovane di animali dei “birocciai”, che trasportavano del materiale dalle vicine cave di gesso; una strada sopraelevata e coperta illuminata dagli archi. Le stalle si trovavano di fronte agli archi mentre le abitazioni erano ai piani superiori.
I carri da trasporto, le cosiddette “birocce”, erano sistemate nei cameroni scavati nel gesso, che si aprivano nella piazza sottostante.
Proprio qui nacquero i famosi 'schioccatori' di frusta, che oggi accompagnano le bande musicali, ma che un tempo usavano l'arnese per sollecitare gli asini, guidarli e perfino per comunicare a distanza attraverso 'schiocchi' codificati.


Le origini di Brisighella risalgono alla fine del 1200, quando il condottiero Maghinardo Pagani edificò, su uno dei tre scogli di selenite circostanti il borgo, la roccaforte più importante della Valle del fiume Lamone, valle caratterizzata dal verde di una natura rigogliosa e dai calanchi, cioè le fenditure profonde del terreno provocate dalla forza di erosione dell’acqua tipiche delle regioni collinari e dei terreni argillosi, che si formano lungo i versanti molto ripidi, e che a Brisighella sono di origine calcarea. I calanchi in quella zona furono sfruttati nell’antichità per l’estrazione del gesso. Duecento anni più tardi, nel XIV secolo, i Manfredi, signori di Faenza, avviarono su un secondo picco la costruzione della rocca, la cui veste attuale fu successivamente data dai Veneziani attorno al ‘600.

Oltre alla citata Rocca Manfrediana,
il borgo di Brisighella è caratterizzato dalla Torre dell’Orologio, risalente al XIX secolo e costruita su un precedente fortilizio del 1290, e dal Santuario del Monticino del XVIII secolo, posto sul terzo colle di Brisighella, un tempo noto come “Cozzolo” o “Calvario”, e da cui è possibile godere una splendida visuale del centro sottostante e dell’intera valle del Lamone.
Brisighella è collocata nel
territorio “Terre di Faenza”, un insieme di luoghi, città, borghi, tradizioni e cultura che interpretano al meglio lo spirito tipico della Romagna. Le “Terre di Faenza” sono percorribili in un circuito ad anello che ne attraversa i Comuni: Faenza, antica città d’arte ceramica, Riolo Terme, ove si trovano sorgenti termali che scaturiscono dai meandri della vena gessosa, Casola Valsenio, conosciuto per le erbe e i frutti dimenticati, e la stessa Brisighella.

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